Storia del Melograno

Storia del Melograno

Storia del Melograno dal Medio Oriente all’Irpinia

In età antica i frutti del Melograno erano consumati dalle civiltà del Medio Oriente per la nutrizione e il sostentamento nei viaggi a lunga distanza.

Originario dell'area denominata Mezza luna fertile, corrispondente all’attuale Iran e regioni limitrofe, il Melograno si è poi diffuso su tutte le regioni mediterranee di Asia, Africa ed Europa.

In Italia è stato introdotto dai Romani che lo hanno conosciuto a Cartagine (700 a.C.), il frutto fu dapprima chiamato Punicum malum (mela fenicia) da cui derivò il nome scientifico della specie Punica granatum L..

Nella Roma antica il Melograno era coltivato in zone ombreggiate di cortili residenziali e le donne sposate indossavano copricapi fatti di rami di melograno per indicare il loro stato civile.

In Campania presso gli scavi archeologici di Oplonti vi è il ritrovamento di resti di questa pianta costituiti da un notevole ammasso di frutti immaturi accuratamente conservati tra due strati di paglia.

Negli scavi di Pompei il Melograno è raffigurato come frutto frequentemente in pitture e mosaici, è una delle poche piante rappresentate anche come albero; è compreso tra i frutti che ornano il famoso “Vaso blu” di Pompei, esposto nel Museo nella collezione dei vetri.

Per i numerosi semi prodotti, il Melograno era ritenuto già dai Greci simbolo di fertilità.

Catone parla della sua coltivazione e Plinio lo descrive accuratamente dicendo che il suo frutto trovava impiego nella concia delle pelli, uso cui evidentemente erano destinati quelli trovati a Oplonti. Il fiore, invece, serviva per tingere la stoffa di rosso. Sia Plinio che il celebre medico e farmacologo Dioscoride Pedanio (I secolo d.C.) elencano gli usi medicinali cui il melograno era destinato per le sue notevoli proprietà.

Come testimoniato dai tanti dipinti pompeiani il Melograno era coltivato nella fertile Campania Felix nel periodo romano. Dalle pianure campane alla verde Irpinia il passaggio è stato breve attraversando i territori dell’attuale baianese sull'antica strada delle Puglie (Appia Antica). In Irpinia il Melograno trova condizioni pedoclimatiche ottimali per le temperature non molto rigide e la buona disponibilità idrica.

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